Pastratedda ri ciurietti (Minestra di pasta all’uovo e cavolfiore)
Ancora cavolfiore…ancora ricette tradizionali modicane…un piatto caldo che ci traghetti verso l’inverno…verso i ricordi di un tempo passato e che è ancora…

Per la pasta:
300 gr di farina di semola di grano duro rimacinato
2 uova

Per la zuppa:
1 piccolo cavolfiore siciliano
50 gr di riso per minestre
Olio E.V.O. qb
Sale
Pepe

Preparazione
Mettere a bollire abbondante acqua salata e procedere con l’impasto della pastratedda (pasta da minestra).
Formare una fontana con la farina semola di grano duro rimacinato e aprirvi sopra due uova.

Lavorare con i rebbi di una forchetta la farina e le uova fino ad ottenere un impasto granuloso e sabbioso.

Continuare a lavorarlo con le mani e ridurlo in piccoli pezzi irregolari (la pastratedda).

Nel frattempo l’acqua in pentola avrà raggiunto il bollore e a questo punto tuffarvi dentro le cimette di cavolfiore mondate.

Fare cuocere ancora 5 min dopo la ripresa del bollore ed aggiungere il riso.
Mescolare e continuare a cuocere per altri 15 min.

Una volta trascorso questo tempo aggiungere la pastratedda e mescolare e cuocere per altri 15 min.
Sarà pronta quando avrà assunto la consistenza di una zuppa densa.
Spegnere e servire ben calda in piatti fondi.
Guarnire con un filo di olio e.v.o. e pepare.
Buon appetito!

A questo piatto potremmo abbinare un calice di manòKA Sauvignon Blanc I.G.T. – Terre Siciliane – ODISSEO.
San Martino

Vino rosso e compagnia.
Vino rosso ed allegria.

Vino rosso e accoglienza.
Vino rosso e fraternità.
Serata pizza in compagnia
Calore di casa

Buon vino
Piacevole compagnia

E nell’attesa di un’ottima pizza…un assaggio di “funcia di carrua”…

…e Pòtta ‘ccà Odisseo!

Lolli ‘nto mustu ri vinu
Con il mosto appena sgrondato dal torchio…un dolce povero ma ricco di tradizione.

Dalla dispensa (per 4 persone):
Per l’impasto:
200 gr di farina di semola di grano duro rimacinato
Acqua q.b.
Per la crema di mosto:
2 l di mosto fiore Nero d’Avola
150 gr di mandorle sgusciate
Cannella in polvere q.b.
1 chiodo di garofano
Procedimento
Impastare la farina di grano duro e acqua quanto basta per ottenere un impasto sodo ed elastico.
Stendere la pasta ottenuta con un matterello fino ad ottenere uno spessore di circa un centimetro.

Tagliare la stessa in sottilissime strisce che andranno poi tagliate in piccoli tocchi e arrotolateli con l’aiuto dell’indice e medio su un riga pasta fino ad ottenere “u lollu” (cavatello).

Continuare alla stessa maniera fino ad esaurimento della pasta.
Mettete il mosto fiore in una pentola e portatelo a bollore a fuoco lento. Dopo circa 20 minuti, quando il suo volume si sarà ridotto di un terzo, aggiungete i lolli e lasciate cuocere per circa 20 min.
Solo a quel punto spegnete, versate con l’aiuto di una schiumarola i “lolli ‘nto mustu” in piattini monoporzione e guarnite con granella di mandorle tostate.

Lasciare riposare i lolli anche fino al giorno dopo la loro preparazione, saranno più buoni!

Per arricchire la ricetta si possono aggiungere in fase di cottura del mosto cannella in polvere ed un chiodo di garofano.






