Mani…e manòKA
Mani grandi, mani che lavorano, mani che consolano, mani che nutrono di semplici cose buone!



Mani grandi, mani che lavorano, mani che consolano, mani che nutrono di semplici cose buone!
La fava modicana si presta alla preparazione di zuppe di legumi, di passati e di vellutate come il Macco.
E’ definita cucivula perché cuoce facilmente ed è dalla buccia sottile che permette alle stesse di cuocere facilmente.
Viene raccolta ed essiccata a giugno per poi essere consumata tutto l’anno.
A buon intenditori poche parole!
Dalla dispensa (per 4 persone):
300 g di fave essiccate sbucciate
1 costa di sedano
1 piccola cipolla
1 pomodoro maturo
Sale
Olio E.V.O. q.b.
Lavare le fave in acqua.
Preparare un piccolo soffritto di olio, cipolla, sedano e pomodoro tagliato a dadini;
aggiungere le fave al soffritto e lasciare insaporire qualche secondo.
Salare.
Aggiungere acqua calda fino a coprire le fave e lasciare cuocere per 30 minuti,
fino a quando non risultino cremose.
Impiattare con un filo di olio extra vergine di oliva.
Il macco può essere apprezzato come velluta o con la pasta.
La pasta in questo caso andrà cotta in una casseruola a parte in acqua salata
fino a metà cottura (indicata sulla confezione)
ed aggiungerla al macco di fave poco prima che lo stesso sia pronto.
Una ricetta che, in casa, ha messo tutti d’accordo…semplice, saporita e veloce.
Dalla dispensa (per 4 persone):
400 gr di filetto “Inn…Carne”
q.b. di sale fiore
q.b. Olio Extra Vergine di Oliva
pepe verde e rosa in grani e in polvere.
Tagliare il filetto in quattro fette da 100 gr ciascuna e legare ogni fetta con lo spago da cucina nella loro parte mediana.
Fare scaldare una griglia sul fuoco e, una volta pronta, adagiarvi delicatamente la carne.
Fare cuocere per 5 minuti circa su ciascun lato finché il filetto assume un colorito rosellino all’interno della fetta.
Cospargere con una manciata generosa di sale fiore le fette del filetto.
Una volta pronto, adagiare il filetto su piatti di portata e arricchirlo con olio, pepe verde e rosa in grani e in polvere.
Ecco come un semplice piatto di pasta e verdura può catapultarti in ricordi e profumi preziosi e indimenticabili…
…ad ogni cucchiaiata un tuffo al cuore!
E dire che quando ero piccola guardavo con stupore quanto piacere provasse mio padre davanti a questo piatto da me snobbato!!!
…Ad un certo punto della mia vita…una scoperta piacevole.
Dalla dispensa (per 4 persone):
4 cavoli rapa;
400 gr di pasta corta;
300 ml di passata di pomodoro fatta in casa q.b.;
Olio Extra Vergine ” Donna Carmela”;
Peperoncino;
Sale e pepe.
Pulire i cavoli eliminando le foglie esterne più dure e mantenendo solo la parte più tenera del cuore.
Fare a cubetti il cuore e le foglie.
Sbollentare il tutto in acqua bollente salata per 10’. Preparate un soffritto di olio, aglio e peperoncino e tuffatevi le verdure sbollentate. Salare e pepare.
Saltare il cavolo fino a farlo insaporire e aggiungervi la passata di pomodoro fatta in casa. Nell’acqua di cottura della verdura, cuocere la pasta corta secondo i tempi indicati sulla confezione.
Scolare la pasta al dente, spadellare e servire ben calda.
Suggerendovi di accompagnarla con un bicchiere di “manòKA Sauvignon Blanc” ODISSEO
vi auguro buon appetito.
Ancora cavolfiore…ancora ricette tradizionali modicane…un piatto caldo che ci traghetti verso l’inverno…verso i ricordi di un tempo passato e che è ancora…
Per la pasta:
300 gr di farina di semola di grano duro rimacinato
2 uova
Per la zuppa:
1 piccolo cavolfiore siciliano
50 gr di riso per minestre
Olio E.V.O. qb
Sale
Pepe
Preparazione
Mettere a bollire abbondante acqua salata e procedere con l’impasto della pastratedda (pasta da minestra).
Formare una fontana con la farina semola di grano duro rimacinato e aprirvi sopra due uova.
Lavorare con i rebbi di una forchetta la farina e le uova fino ad ottenere un impasto granuloso e sabbioso.
Continuare a lavorarlo con le mani e ridurlo in piccoli pezzi irregolari (la pastratedda).
Nel frattempo l’acqua in pentola avrà raggiunto il bollore e a questo punto tuffarvi dentro le cimette di cavolfiore mondate.
Fare cuocere ancora 5 min dopo la ripresa del bollore ed aggiungere il riso.
Mescolare e continuare a cuocere per altri 15 min.
Una volta trascorso questo tempo aggiungere la pastratedda e mescolare e cuocere per altri 15 min.
Sarà pronta quando avrà assunto la consistenza di una zuppa densa.
Spegnere e servire ben calda in piatti fondi.
Guarnire con un filo di olio e.v.o. e pepare.
Buon appetito!
A questo piatto potremmo abbinare un calice di manòKA Sauvignon Blanc I.G.T. – Terre Siciliane – ODISSEO.