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Author: admin

Riserva naturale Oasi Faunistica di Vendicari

26 Dec

La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari è sita in provincia di Siracusa precisamente tra Noto e Marzamemi. Particolarmente importante per la presenza di pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli. Prevista da una legge della Regione Siciliana del maggio 1981, è stata ufficialmente istituita nel 1984, dopo che l’allora Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste Filippo Maria Pandolfi dichiarò 1450 ettari di territorio “zona umida di importanza internazionale”, secondo la Convenzione di Ramsar del 1971. È stata resa effettivamente fruibile solo nel 1989. È gestita dall’Azienda Regionale Foreste Demaniali.

Storia

All’interno della Riserva la storia umana mostra una lunga permanenza. Vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che testimoniano la vita dell’uomo in questi luoghi sin dall’epoca greca. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce di età ellenistica, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli. In epoca bizantina (sino al VI secolo d.C.) l’area venne abitata a sud con la presenza di una chiesa diverse catacombe e abitazioni. La pericolosità delle coste indusse gli abitanti all’abbandono del sito per le aree interne come Pantalica. La Torre Sveva, costruita probabilmente da Pietro d’Aragona, conte di Alburquerque e duca di Noto (1406-1438), nonché fratello di Alfonso V d’Aragona, re di Spagna e Sicilia (1416-1458) testimonia l’interesse strategico dell’area per la difesa della costa. Poco lontano vi è la tonnara di Vendicari, un edificio in disfacimento che conserva ancora in buone condizioni la ciminiera, oltre a vari stabilimenti e alle case dei pescatori: la tonnara fu costruita nel Settecento: nel periodo di massima espansione ebbe 40 dipendenti, tra cui due rais (il primo di Avola e il suo vice di Pachino). Smise la sua attività nel 1943. Le saline di Vendicari ebbero importanza economica per lungo tempo, certamente a supporto della tonnara per la conservazione del pesce. I primi impianti risalgono al XV secolo e, a tutt’oggi, ne restano vestigia sul Pantano Grande.

Macco di Fave “cucivuli” Modicane

La fava modicana si presta alla preparazione di zuppe di legumi, di passati e di vellutate come il Macco.

E’ definita cucivula perché cuoce facilmente ed è dalla buccia sottile che permette alle stesse di cuocere facilmente.

Viene raccolta ed essiccata a giugno per poi essere consumata tutto l’anno.

A buon intenditori poche parole!

Dalla dispensa (per 4 persone):

300 g di fave essiccate sbucciate

1 costa di sedano

1 piccola cipolla

1 pomodoro maturo

Sale

Olio E.V.O. q.b.

Lavare le fave in acqua.

Preparare un piccolo soffritto di olio, cipolla, sedano e pomodoro tagliato a dadini;

aggiungere le fave al soffritto e lasciare insaporire qualche secondo.

Salare.

Aggiungere acqua calda fino a coprire le fave e lasciare cuocere per 30 minuti,

fino a quando non risultino cremose.

Impiattare con un filo di olio extra vergine di oliva.

Il macco può essere apprezzato come velluta o con la pasta.

La pasta in questo caso andrà cotta in una casseruola a parte in acqua salata

fino a metà cottura (indicata sulla confezione)

ed aggiungerla al macco di fave poco prima che lo stesso sia pronto.

Filetto ai ferri con pepe verde, pepe rosa e sale fiore

Una ricetta che, in casa, ha messo tutti d’accordo…semplice, saporita e veloce.

Dalla dispensa (per 4 persone):

400 gr di filetto “Inn…Carne”

q.b. di sale fiore

q.b. Olio Extra Vergine di Oliva

pepe verde e rosa in grani e in polvere.

Tagliare il filetto in quattro fette da 100 gr ciascuna e legare ogni fetta con lo spago da cucina nella loro parte mediana.

Fare scaldare una griglia sul fuoco e, una volta pronta, adagiarvi delicatamente la carne.

Fare cuocere per 5 minuti circa su ciascun lato finché il filetto assume un colorito rosellino all’interno della fetta.

Cospargere con una manciata generosa di sale fiore le fette del filetto.

Una volta pronto, adagiare il filetto su piatti di portata e arricchirlo con olio, pepe verde e rosa in grani e in polvere.